I confini dei territori alla fine della vita, nella loro incertezza e difficoltà di definizione inconcreto, dovrebbero essere un terreno d’elezione per il dialogo e per il confronto sui valori fondanti della nostra esistenza e della nostra convivenza: un terreno sul quale coltivare e sviluppare le regole rivolte ad attuare e a salvaguardare quei valori.
Troppo spesso invece al confronto sui valori si contrappone, si sostituisce e si privilegia lo scontro sulle regole, forse perché quest’ultimo appare più facile, più stimolante sul piano della dialettica spicciola, più produttivo sul fronte della polemica politica. Ciò accade anche (forse soprattutto) di fronte all’evoluzione delle biotecnologie e all’irruzione della bioetica nel mondo del diritto, di fronte alla realtà complessa dell’inizio e del fine della vita.
Penso ai problemi che nascono dal prolungamento della c.d. vita artificiale, attraversopresidi di sostegno vitale (ventilazione, nutrizione, idratazione) ad una persona in stato di incoscienza irreversibile, senza ragionevole prognosi di miglioramento o recupero; o ai problemi che pone la morte – divenuta oggi un processo decisionale complesso, da fatto ineluttabile che era in passato – nei casi di sofferenze intollerabili, di depressione patologica o di perdita dell’autosufficienza, con prognosi di progressivo e inarrestabile deterioramento.
Sono vicende in cui vengono in discussione la dignità del morire, importante come quelladel vivere, e l’individuazione di chi (la persona, lo Stato, il parente, il medico, il giudice…) possadecidere in concreto ed entro quali limiti, sul rispetto di quella dignità. Penso al dramma umano diEluana Englaro o di Piergiorgio Welby: sono diversissimi fra loro nel concreto, per la capacità diautodeterminazione, assente nell’uno e presente nell’altro; ma sono legati dal filo comune del valore
da riconoscere alle decisioni e alle disposizioni di fine vita.
Tratto dall’intervento tenuto dal prof. Flick in occasione dell’evento organizzato da Il CORTILE DEI GENTILI “I confini dei territori alla fine della vita” Venerdì 23 maggio 2014 presso la Sala della Regina, Camera dei Deputati.