LUCCA, 30 gennaio – Dalla cultura della proprietà alla cultura della partecipazione e del conoscere: questa la strada in cui si impernia il necessario passaggio da economica della cultura a cultura dell’economia che Giovanni Maria Flick, docente universitario, ex ministro e presidente emerito della Corte Costituzionale ha illustrato durante la cerimonia di apertura del 12mo anno accademico dei corsi di laurea in Turismo di Fondazione Campus.
Un evento che si è tenuto nella mattinata di venerdì 30 gennaio nell’auditorium di San Girolamo a Lucca dove, oltre agli studenti dei corsi triennale e magistrale, sono convenute le autorità cittadine: il prefetto Giovanna Cagliostro, il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e l’assessore al turismo Giovanni Lemucchi, il presidente della Provincia Stefano Baccelli e l’assessore alle attività produttive Francesco Bambini, l’assessore regionale al turismo Emmanuele Bobbio, il presidente di FLAFR (Fondazione lucchese per l’alta formazione e la ricerca) Arturo Lattanzi, e dove è giunta una lettera da parte del senatore Andrea Marcucci, impegnato nell’elezione del Capo di Stato, per l’augurio di buon anno accademico e una riflessione sulla necessità di una visione di lungo periodo sia per la cultura che per il turismo.
“La cultura è un ecosistema che coinvolge tutta la società. Dobbiamo uscire dalla logica del vendere cultura come una sorta di vetrina da mettere in mostra per gli stranieri – ha proseguito Flick nella sua prolusione -. Ma il nostro sistema turistico è rallentato dalla frammentazione normativa, organizzativa e gestionale, e dalla mancanza di fonti normative chiare e univoche. C’è una molteplicità di problemi che siamo ancora lontani dall’aver risolto, dalla pluralità di soggetti che devono occuparsene alla regolamentazione dell’imprenditorialità del settore, dai beni in oggetto agli interessi: la govenance di tutto questo non è certo facile. Ma la ricchezza, o è comune, o non è ricchezza. E l’articolo 9 della costituzione, la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica e tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, resta con grande attualità uno dei principi cardini della nostra società e del nostro futuro. Non è infatti vero che con la cultura non si mangia: si riflette, si inventa, si scambia, si dialoga. E solo a queste condizioni si può e si riesce a mangiare”.
Fonte: loschermo.it