«Ho accettato la candidatura al Senato per il Centro democratico di Bruno Tabacci, nelle circoscrizioni Piemonte e Lazio. Negli ultimi 15 anni ho avuto l’onore di servire le istituzioni, designato o chiamato da Romano Prodi, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e, ultimamente, dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, per contribuire a vigilare e dare impulso alla realizzazione di Expo 2015.
Penso sia giusto ora misurarsi con il consenso e la legittimazione elettorale, per continuare ad occuparmi del riconoscimento dei diritti civili e dell’efficienza della giustizia; e anche per contribuire al rinnovamento della politica e delle istituzioni, e alla semplificazione delle regole con le quali ogni giorno devono fare i conti i lavoratori, i professionisti, le imprese, i giovani, le famiglie, tutti i cittadini, compresi i migranti e i detenuti. So bene che la competizione per il Senato può apparire proibitiva per un piccolo movimento e un capolista non più giovane, come me.
In questo “passaggio in politica” – secondo la felice definizione di Romano Prodi sul Corriere della Sera di domenica 13 gennaio – mi conforta la collocazione nella metà campo di centro-sinistra, nella grande coalizione progressista e riformista che – con larghissima partecipazione democratica – ha designato leader Pierluigi Bersani; e nel movimento fondato da Bruno Tabacci (con la componente Diritti e libertà di Massimo Donadi) nel cui programma spiccano la scelta europeista e federale, il sostegno alle famiglie, alla produzione e al lavoro; la fedeltà fiscale e la redistribuzione fra i contribuenti delle maggiori entrate derivanti dal contrasto all’evasione e all’elusione; la trasparenza e la riduzione dei costi della politica e della pubblica amministrazione; l’equilibrio dei conti e la diminuzione del debito pubblico; la lotta alla corruzione, i tempi della giustizia, il miglioramento delle condizioni di vita delle carceri. Per alcuni di questi obiettivi offrirò la mia esperienza e competenza, e chiederò la collaborazione di tutti. Per gli altri, mi dà fiducia l’esempio con il quale, a Milano, l’assessore al Bilancio Tabacci ha dimostrato di poter comporre il rigore dei contenuti e l’interesse generale con l’attenzione alla fasce economicamente più deboli e bisognose».